domenica 12 ottobre 2008

ACLI PAOLA - GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE


Le ACLI Paolane, accogliendo l’invito del Santo Padre Benedetto XVI hanno istituito la giornata per la salvaguardia del creato nella giornata della festa di San Francesco d’Assisi.



Custodire il creato è l’undicesimo comandamento che i cristiani sono chiamati a vivere ogni giorno. Nella cura del giardino del creato tutti gli uomini sono impegnati in piena sintonia per vincere gli assalti a cui l’ambiente è ormai ogni giorno sottoposto.

In un ampio e approfondito dibattito tenutosi nella sede dell’associazione stessa sono emerse nella loro crudezza le condizioni gravi in cui versa il pianeta Terra tra desertificazioni, deforestazioni, scioglimento di ghiacciai e buco dell’ozono. I mari si stanno spopolando per l’avidità di una caccia sfrenata. L’agricoltura intensiva sta portando ad una deforestazione selvaggia. Gli incendi appiccati da mani criminali stanno distruggendo boschi secolari, l’abusivismo edilizio non dà tregua nemmeno alle pendici dei vulcani, come avviene a Napoli sul Vesuvio. Senza dimenticare la cementificazione dei fiumi, la valanga dei rifiuti che ci sommerge, la desertificazione. Non è ancora l’Apocalisse, ma la situazione in cui tristemente versa il Creato affidato alle mani dell’uomo.

Al termine il Presidente delle ACLI della città Santino Ravenda ha dichiarato: “Siamo ancora in tempo a salvare il nostro pianeta. Ma ad alcune condizioni. Il risveglio delle coscienze innanzi tutto. E di questo dobbiamo ringraziare anche la Chiesa, che ha imboccato con determinazione la difesa del Creato. In secondo luogo, occorre stringersi tutti insieme perché problemi universali come questi vanno approfonditi a livello planetario. Dobbiamo invertire, poi, il primato che oggi diamo alle attività produttive a scapito di quelle spirituali. Non possiamo resistere finchè consumiamo fonti energetiche senza dare il tempo che si riformino. Cosi consumiamo il nostro futuro. Non possiamo privatizzare l’acqua che è un diritto fondamentale dei popoli perché altrimenti ne minacciamo la sopravvivenza. Dobbiamo avere sempre presente che in un sistema in cui la produzione di rifiuti è superiore al suo assorbimento viene il momento in cui scoppia, non si può sopravvivere. L’economia dell’uomo è fondata su valori ecologici. Se questo legame si spezza, non c’è futuro. Dobbiamo avere come criterio orientativo il bene di tutti. E’ un impegno che ci rimanda a San Francesco d’Assisi ed alla lode da lui rivolta al Creatore per “Sora madre Terra” che tutti ci sostiene. C’è una dimensione etica nella questione ecologica dobbiamo tenere presente che chi ha meno di noi dovrà avere opportunità che oggi non hanno”.

Al termine, soddisfazione è stata espressa dal dirigente delle ACLI per la riuscita dell’iniziativa e per la larga partecipazione di tanti interessati al problema.

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