venerdì 22 agosto 2008

Dalle ACLI di Paola: “Il Bullismo. Aspetti sociali ed educativi”


Si è svolta, presso i locali del Circolo cittadino delle ACLI, una conferenza organizzata dal Dipartimento Scuola e Società dell’Associazione stessa.

Di grande attualità il tema scelto: “Il Bullismo. Aspetti sociali ed educativi”.

A parlare dell’argomento il già Preside Prof. Carlo Martello Panno, studioso dei problemi dei giovani.

La conferenza è iniziata con il saluto del responsabile delle ACLI di Paola, Santino Ravenda, che si è compiaciuto dell’iniziativa, mostrando interesse per le problematiche che riguardano il mondo giovanile.

Lo stesso dirigente ha introdotto il tema, mettendo in evidenza quanto siano allarmanti le notizie riportate dai giornali sul modo di comportarsi degli adolescenti. Quindi, l’argomento della conferenza è stato trattato dal Prof. Martello il quale, proprio recentemente, sullo stesso ha effettuato studi approfonditi.

“Il Bullo”, ha riferito, “è mosso dall’esplicita volontà di fare il male. Spesso riproduce comportamenti violenti sperimentati in famiglia, che possono impaurire o attrarre i compagni. La sua aggressività è rivolta indifferentemente ad adulti e coetanei. La vittima, in genere, è un soggetto ansioso, insicuro, con scarsa autostima e minore forza fisica, con poche o nessuna amicizia, che tende ad autoaccusarsi per qualcosa di sé, che attira l’aggressività dei compagni”.

Ha poi aggiunto, che il fenomeno è favorito dall’atteggiamento degli adulti e dall’omertà.

Proseguendo il suo intervento, inoltre, ha messo in evidenza alcuni atteggiamenti che gli adulti dovrebbero avere nel rapporto educativo con i ragazzi. “Riscoprire il valore dell’indignazione per ciò che non va; non abdicare al ruolo dell’adulto, per ristabilire il principio delle disuguaglianze, perché il bambino ha bisogno di modelli di riferimento; rivalutare la genitorialità sociale, perché ogni figlio ci appartiene riproponendo, quindi, il senso delle regole, per educare alla responsabilità ed alla vera libertà del singolo e della comunità, recuperando le virtù umane, civili e spirituali di cui si è impoverita la nostra società e trasmetterle alle nuove generazioni per riscoprire, così, il valore del dialogo sincero e per combattere il male. Diversamente, ci si abitua ad esso in una sorte di rassegnazione passiva.”

Vari ed importanti gli interventi della numerosa platea che ha partecipato all’incontro, con vivo ed appassionato interesse.

Al termine, il Presidente delle ACLI Ravenda ha detto: “Proseguiremo il nostro cammino associativo, con la forza del passato ed il coraggio del futuro, innamorati della vita, cristianamente intesa e vissuta”.

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